Ma che effetti ha portato la privatizzazione dell'azienda? Il servizio diventa merce e se non rende esce dal mercato.
QUALE E' LA SITUAZIONE DEL TRASPORTO FERROVIARIO A MESSINA?
Da oltre un anno è partita un’operazione di progressivo depotenziamento e dismissione del nodo ferroviario e marittimo messinese che provoca importanti disagi alle utenze del trasporto pubblico, del trasporto merci e che, di fatto, sta tagliando fuori la Sicilia dal resto del paese.
Allo stesso modo si assiste allo smantellamento progressivo del settore manovra e traghettamento, deliberatamente depotenziato e ridotto all'osso nell'organico, rendendo il servizio insufficiente a garantire il normale esercizio della funzione e provocando continui ritardi e disservizi.
Il disagio provocato diventa al contempo pretesto in una logica perversa di causa ed effetto per giustificare aziendalmente ulteriori tagli ai servizi e soprattutto al trasporto a lunga percorrenza.
I traghetti RFI mantengono un deficit annuale di 150 milioni euro, perché questi sostanzialmente trasbordano quasi esclusivamente treni a lunga percorrenza, impiegando nella traversata quasi due ore, mentre automobilisti e passeggeri preferiscono affidarsi ai traghetti privati della società Matacena-Franza-Genovese.
Il progetto per sopprimere definitivamente i traghetti delle Ferrovie sullo Stretto di cui si parla sommessamente negli ambienti di Rfi prevedrebbe che i passeggeri provenienti dal nord Italia sui treni a lunga percorrenza sbarchino a Villa S.Giovanni dai treni con tutte le loro valigie e vengano portati in aliscafo a Messina per prendere i treni regionali.
Ma andiamo per ordine:
01/02/2009
Centostazioni, la società che gestisce gli immobili delle ex FS, non rinnova il contratto di locazione alla ditta che Carani e Colosi che ha quindi licenziato i 20 lavoratori dipendenti.
Giorno 7 Febbraio muore a causa di un malore uno dei lavoratori licenziati che dal 2 febbraio occupavano i locali del bar stazione centrale e stazione marittima.
09/03/2009
Il treno 1939 (Roma-Siracusa) che prima partiva da Villa S. Giovanni alle ore 05.40, è stato spostato alle ore 06.10 quindi costretto a rimanere fermo per attendere il trasbordo marittimo e quindi maturare 30 minuti di ritardo programmato.
Disarmata la nave RFI "Iginia" adibita al traghettamento notturno.
09/06/2009
Progressivo depotenziamento programmato del nodo Roma-Palermo secondo un contratto di servizio per la regionalizzazione del trasporto (con la soppressione di quattro treni a lunga percorrenza, due intercity e due espressi, che collegavano Palermo e Roma) recentemente concordato fra Trenitalia e Regione Sicilia.
Chiusura dei servizi igienici nelle stazioni ferroviarie.
15/06/2009
Disarmata la nave RFI "Rosalia" adibita al trasporto viaggiatori.
Drastica riduzione nel servizio di traghettamento tra Messina e Villa San Giovanni.
Riduzione della flotta marittima da 3 a 2 navi dedicate al trasporto esclusivo di utenti e gommato pesante che arrivano a tremestieri e riduzione da 4 a 3 navi che imbarcano mezzi su rotaia adibiti sia a merci sia a passeggeri.
(Giorno 23/06 il rapido 726 -Roma/Siracusa- è giunto a Villa S. Giovanni alle ore 18,58 con 62 minuti di ritardo, RFI non è stata in grado di fornire un traghetto per garantire l’attraversamento dello Stretto fino alle 20,30. In buona sostanza i passeggeri del 726 sono arrivati con un’ora di ritardo a Villa S.G. e prima di traghettare hanno atteso ulteriori 90 minuti).
03/08/2009
La CGIL denuncia tramite la pubblicazione dei grafici del piano di dismissione dalla Sicilia di Rfi-Trenitalia. di abbandono totale della Sicilia da parte di F.S.
La denuncia di CGIL viene smentita dall'azienda stessa e dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli.
09/08/2009
Fuoriuscita di azoto liquido da un carro cisterna nella stazione di Messina.
La CISL lancia un appello alle istituzioni ed al Prefetto richiamando l’attenzione sulla necessità di una pronta verifica sugli standard di sicurezza della stazione centrale.
Sembra che il carro merci da cui si è verificata la fuoriuscita stazionava a Messina da più di 24 ore, un periodo lunghissimo di attesa verosimilmente dovuto alla carenza di mezzi e personale di manovra. Uno dei tanti aspetti negativi dell’opera di dismissione in atto in Sicilia.
30/08/2009
Il sindacato Or.S.a. richiede delucidazioni ai vertici di F.S. e del governo riguardo notizie stampa relative all’esternalizzazione del servizio cargo e parte del servizio passeggeri a favore della GMC src, società privata di trasporti e logistica con sede a Catania.
Nessuna risposta da parte di F.S. e al suo posto il Direttore Generale della GMC Dr.Campione che dapprima smentisce, dichiara successivamente in un comunicato stampa che Trenitalia avrebbe intenzione di fermare i convogli in Calabria, motivo per cui la GMC sarebbe pronta ad acquisire il servizio merci e parte del servizio passeggeri in Sicilia. LA GMC ha già acquistato i mezzi necessari e concluso pre accordi che porteranno le merci direttamente da Villa San Giovanni a Trapani, Palermo e Catania. Non è escluso che vettori marittimi privati facciano il loro ingresso nel trasporto di vagoni merci per riuscire a garantire ciò che RFI potrebbe non fare più.
01/10/2009
Arrivano le prime azioni propedeutiche al licenziamento dei ferrovieri siciliani.
I primi a pagare le spese dell'abbandono della Sicilia sono i lavoratori della società Wagon Lits che gestisce il servizio di accompagnamento nei treni notte a lunga percorrenza da e per la Sicilia. La società Wagon Lits ha avviato le procedure di mobilità per 36 degli attuali 89 lavoratori impiegati nel nodo ferroviario messinese.
Nonostante le ripetute proteste sindacali e le migliaia di firme raccolte dai cittadini e nonostante l'importanza del nodo di Messina come punto nevralgico del trasporto merci e di passeggeri a lunga percorrenza, F.S. persiste nel suo disegno di cinico disimpegno, volto al suo totale smantellamento.

Come mostrano i grafici del piano di produzione 2010 la Sicilia è ufficialmente scomparsa dal Progetto di produzione delle ferrovie e con la Sicilia tutti i treni a lunga percorrenza e il trasporto nello Stretto.
La sua ritirata sarà reale a partire da Dicembre con la cancellazione delle 8 coppie di treni a lunga percorrenza, 16 tra Intercity ed Espressi, la chiusura delle Officine manutenzione di Messina, Siracusa e Palermo, della Sala operativa di Palermo e di tutti gli uffici collegati e le stazioni, la totale soppressione delle navi che traghettano i treni nello Stretto, l’abbandono del trasporto merci su rotaia e il taglio di almeno 3000 unità di personale delle 4800 attualmente impiegate.
Tramite un comunicato del direttore generale della GMC src (società privata di trasporti e logistica con sede a Catania) diffuso dall’emittente cittadina “Tremedia" avrebbe confermato il progetto di privatizzazione e dichiarato che “Trenitalia è stata costretta dal Ministero dei Trasporti a smentire il piano, sembrerebbe, per calmare le acque”.
La GMC, in possesso di licenza per il trasporto cargo in Sicilia, avrebbe già acquistato i mezzi necessari a seguito di preaccordi con Trenitalia che prevedrebbero la definitiva esternalizzazione di parte del servizio.
Si starebbe altresì trattando con R.F.I. per il traghettamento dei carri ferroviari da e verso l’isola ma l’insufficienza e la vetustà della flotta ferroviaria aprirebbe nuovi scenari a favore di armatori privati pronti a rilevare anche il traghettamento dei mezzi su rotaia.
Tutto questo è avvenuto nel silenzio più assoluto delle istituzioni (sindaco, presidente della regionee ministro dei trasporti) e della stessa azienda, vanificando le prospettive di sviluppo di una città e la sua voglia di riscatto, sacrificata a logiche politiche che vedono interessi, investimenti ed infrastrutture, concentrarsi sempre più verso nord.
Allo stesso modo si assiste allo smantellamento progressivo del settore manovra e traghettamento, deliberatamente depotenziato e ridotto all'osso nell'organico, rendendo il servizio insufficiente a garantire il normale esercizio della funzione e provocando continui ritardi e disservizi.
Il disagio provocato diventa al contempo pretesto in una logica perversa di causa ed effetto per giustificare aziendalmente ulteriori tagli ai servizi e soprattutto al trasporto a lunga percorrenza.
I traghetti RFI mantengono un deficit annuale di 150 milioni euro, perché questi sostanzialmente trasbordano quasi esclusivamente treni a lunga percorrenza, impiegando nella traversata quasi due ore, mentre automobilisti e passeggeri preferiscono affidarsi ai traghetti privati della società Matacena-Franza-Genovese.
Il progetto per sopprimere definitivamente i traghetti delle Ferrovie sullo Stretto di cui si parla sommessamente negli ambienti di Rfi prevedrebbe che i passeggeri provenienti dal nord Italia sui treni a lunga percorrenza sbarchino a Villa S.Giovanni dai treni con tutte le loro valigie e vengano portati in aliscafo a Messina per prendere i treni regionali.
Ma andiamo per ordine:
01/02/2009
Centostazioni, la società che gestisce gli immobili delle ex FS, non rinnova il contratto di locazione alla ditta che Carani e Colosi che ha quindi licenziato i 20 lavoratori dipendenti.
Giorno 7 Febbraio muore a causa di un malore uno dei lavoratori licenziati che dal 2 febbraio occupavano i locali del bar stazione centrale e stazione marittima.
09/03/2009
Il treno 1939 (Roma-Siracusa) che prima partiva da Villa S. Giovanni alle ore 05.40, è stato spostato alle ore 06.10 quindi costretto a rimanere fermo per attendere il trasbordo marittimo e quindi maturare 30 minuti di ritardo programmato.
Disarmata la nave RFI "Iginia" adibita al traghettamento notturno.
09/06/2009
Progressivo depotenziamento programmato del nodo Roma-Palermo secondo un contratto di servizio per la regionalizzazione del trasporto (con la soppressione di quattro treni a lunga percorrenza, due intercity e due espressi, che collegavano Palermo e Roma) recentemente concordato fra Trenitalia e Regione Sicilia.
Chiusura dei servizi igienici nelle stazioni ferroviarie.
15/06/2009
Disarmata la nave RFI "Rosalia" adibita al trasporto viaggiatori.
Drastica riduzione nel servizio di traghettamento tra Messina e Villa San Giovanni.
Riduzione della flotta marittima da 3 a 2 navi dedicate al trasporto esclusivo di utenti e gommato pesante che arrivano a tremestieri e riduzione da 4 a 3 navi che imbarcano mezzi su rotaia adibiti sia a merci sia a passeggeri.
(Giorno 23/06 il rapido 726 -Roma/Siracusa- è giunto a Villa S. Giovanni alle ore 18,58 con 62 minuti di ritardo, RFI non è stata in grado di fornire un traghetto per garantire l’attraversamento dello Stretto fino alle 20,30. In buona sostanza i passeggeri del 726 sono arrivati con un’ora di ritardo a Villa S.G. e prima di traghettare hanno atteso ulteriori 90 minuti).
03/08/2009
La CGIL denuncia tramite la pubblicazione dei grafici del piano di dismissione dalla Sicilia di Rfi-Trenitalia. di abbandono totale della Sicilia da parte di F.S.
La denuncia di CGIL viene smentita dall'azienda stessa e dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli.
09/08/2009
Fuoriuscita di azoto liquido da un carro cisterna nella stazione di Messina.
La CISL lancia un appello alle istituzioni ed al Prefetto richiamando l’attenzione sulla necessità di una pronta verifica sugli standard di sicurezza della stazione centrale.
Sembra che il carro merci da cui si è verificata la fuoriuscita stazionava a Messina da più di 24 ore, un periodo lunghissimo di attesa verosimilmente dovuto alla carenza di mezzi e personale di manovra. Uno dei tanti aspetti negativi dell’opera di dismissione in atto in Sicilia.
30/08/2009
Il sindacato Or.S.a. richiede delucidazioni ai vertici di F.S. e del governo riguardo notizie stampa relative all’esternalizzazione del servizio cargo e parte del servizio passeggeri a favore della GMC src, società privata di trasporti e logistica con sede a Catania.
Nessuna risposta da parte di F.S. e al suo posto il Direttore Generale della GMC Dr.Campione che dapprima smentisce, dichiara successivamente in un comunicato stampa che Trenitalia avrebbe intenzione di fermare i convogli in Calabria, motivo per cui la GMC sarebbe pronta ad acquisire il servizio merci e parte del servizio passeggeri in Sicilia. LA GMC ha già acquistato i mezzi necessari e concluso pre accordi che porteranno le merci direttamente da Villa San Giovanni a Trapani, Palermo e Catania. Non è escluso che vettori marittimi privati facciano il loro ingresso nel trasporto di vagoni merci per riuscire a garantire ciò che RFI potrebbe non fare più.
01/10/2009
Arrivano le prime azioni propedeutiche al licenziamento dei ferrovieri siciliani.
I primi a pagare le spese dell'abbandono della Sicilia sono i lavoratori della società Wagon Lits che gestisce il servizio di accompagnamento nei treni notte a lunga percorrenza da e per la Sicilia. La società Wagon Lits ha avviato le procedure di mobilità per 36 degli attuali 89 lavoratori impiegati nel nodo ferroviario messinese.
Nonostante le ripetute proteste sindacali e le migliaia di firme raccolte dai cittadini e nonostante l'importanza del nodo di Messina come punto nevralgico del trasporto merci e di passeggeri a lunga percorrenza, F.S. persiste nel suo disegno di cinico disimpegno, volto al suo totale smantellamento.

Come mostrano i grafici del piano di produzione 2010 la Sicilia è ufficialmente scomparsa dal Progetto di produzione delle ferrovie e con la Sicilia tutti i treni a lunga percorrenza e il trasporto nello Stretto.
La sua ritirata sarà reale a partire da Dicembre con la cancellazione delle 8 coppie di treni a lunga percorrenza, 16 tra Intercity ed Espressi, la chiusura delle Officine manutenzione di Messina, Siracusa e Palermo, della Sala operativa di Palermo e di tutti gli uffici collegati e le stazioni, la totale soppressione delle navi che traghettano i treni nello Stretto, l’abbandono del trasporto merci su rotaia e il taglio di almeno 3000 unità di personale delle 4800 attualmente impiegate.
Tramite un comunicato del direttore generale della GMC src (società privata di trasporti e logistica con sede a Catania) diffuso dall’emittente cittadina “Tremedia" avrebbe confermato il progetto di privatizzazione e dichiarato che “Trenitalia è stata costretta dal Ministero dei Trasporti a smentire il piano, sembrerebbe, per calmare le acque”.
La GMC, in possesso di licenza per il trasporto cargo in Sicilia, avrebbe già acquistato i mezzi necessari a seguito di preaccordi con Trenitalia che prevedrebbero la definitiva esternalizzazione di parte del servizio.
Si starebbe altresì trattando con R.F.I. per il traghettamento dei carri ferroviari da e verso l’isola ma l’insufficienza e la vetustà della flotta ferroviaria aprirebbe nuovi scenari a favore di armatori privati pronti a rilevare anche il traghettamento dei mezzi su rotaia.
Tutto questo è avvenuto nel silenzio più assoluto delle istituzioni (sindaco, presidente della regionee ministro dei trasporti) e della stessa azienda, vanificando le prospettive di sviluppo di una città e la sua voglia di riscatto, sacrificata a logiche politiche che vedono interessi, investimenti ed infrastrutture, concentrarsi sempre più verso nord.
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